Le visite del Castello
….vedremo insieme le segrete del castello, fucina ove si compiono i riti quotidiani dedicati al funzionamento della grande dimora… il fuoco, l’acqua, la luce, il cibo; le stanze intrise di tradizioni e di storia di personaggi illustri; il salotto dedicato alle riunioni di famiglia, ai giochi infantili e agli svaghi femminili; infine il maestoso salone evocativo di musica, danze e momenti conviviali, vissuti per più di trecento anni dalla nostra famiglia che conserva con passione e dedizione questa casa anche per accogliervi.
Filippo e Consolata Beraudo di Pralormo
La visita si propone di illustrare ai visitatori alcuni dei principali ambienti del Castello, mostrando loro come si svolgeva la vita delle persone che vi lavoravano e vi abitavano nel periodo tra la metà del XIX° e l’inizio del XX° secolo.
L’itinerario si snoda attraverso diversi ambienti, penetrando nelle più intime zone della dimora: la Cantina, dedicata alle attrezzature per la vendemmia e la vinificazione; l’Office dove si conservano i servizi di ceramica e di porcellana, argenti e cristalli; la stanza dei domestici, dove il personale del Castello aveva il proprio tavolo da pranzo, l’armadio delle livree, la speciale stufa per i ferri da stiro; la Cucina, con le pentole di rame, i mortai di pietra, il tosta caffé, le ghiacciaie, le forme per i dolci, e altri innumerevoli strumenti che servivano ai cuochi e ai pasticceri per confezionare i loro prelibati e scenografici piatti; la sala da bagno di maioliche colorate con un’imponente ed elegante caldaia a legna; il grande salone d’onore, l’ambiente più spettacolare del progetto che nella metà del 1800 ha trasformato la fortezza in dimora di rappresentanza: il pavimento è in mosaico alla veneziana e riprende i colori delle facciate interne mentre un sontuoso lampadario a candele rievoca le feste e i balli del passato.
Infine la camera da pranzo in stile neoclassico dove è apparecchiata la tavola per un’occasione importante; lo studio del Ministro Carlo Beraudo di Pralormo (1784-1855), ambasciatore a Vienna e a Parigi, decorata in stile pompeiano e ricca di testimonianza storiche; il salotto azzurro dove si conclude la visita le cui pareti e la volta, completamente dipinti a trompe l’oeil a motivo di tendaggio, danno all’ambiente un’atmosfera di intimità e rievocano pomeriggi trascorsi fra amiche a eseguire il ricamo bandera, antica tradizione barocca piemontese, per gli arredi delle dimore.
La Visita del Castello
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